Imprese Agricole (ottobre 2011)

GRANDI MANOVRE ALL'ORIZZONTE

Nel futuro di Gandini c’è l’allargamento della sede, l’espansione in America Latina e la creazione di partnership e collaborazioni con altre aziende costruttrici…

“Applicando la tecnologia industriale alle nostre macchine (a differenza dei nostri concorrenti, che partono dal piccolo e ingrandiscono in seguito i macchinari), riusciamo a garantire un’enorme affidabilità del prodotto, strutture durevoli e concetti applicati che normalmente non si incontrano nelle altre produzioni nazionali” – tiene a specificare Giorgio Gandini –. “Montiamo inoltre componentistica commerciale, in modo tale che se il cliente ha una rottura può andare autonomamente da qualsiasi ricambista di prodotti industriali per acquistare quello che gli serve, e assicuriamo interventi pronti e tempestivi in caso di rotture”.

Come è sviluppata la rete distributiva dei vostri prodotti? “Ci affidiamo ad importatori che lavorano in esclusiva per noi nei vari Stati: gestiscono il mercato e si occupano di effettuare pubblicità, marketing, fiere, assistenza post-vendita, magazzino ricambi e magazzino prodotto finito. La distribuzione avviene per l’80% all’estero, soprattutto in Europa (Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna e alcuni Stati dell’Est); per il resto siamo presenti negli Emirati Arabi, in Tunisia, in Marocco e in una piccola parte dell’America Latina, dove vorremmo espanderci”.

E per quanto riguarda l’Italia? “Abbiamo, da anni, una rete di rivenditori ben consolidata, che ci permette una presenza capillare. In generale, però, in Italia (come in altri Paesi del Sud Europa), spesso si arriva alla conoscenza delle nostre macchine, e si procede alla gestione del verde, quasi per obbligo, e solo in un secondo momento si scopre che la cippatrice è economica perché fa risparmiare parecchio tempo e fornisce un prodotto che è un’ottima fonte di reddito”.

Quali sono gli sviluppi futuri che intravede per la sua azienda? “Stiamo investendo molto nelle energie rinnovabili e stiamo allargando la sede per razionalizzare la prototipizzazione e aumentare la qualità delle macchine, anche riportando al nostro interno i passaggi  nali della  liera costruttiva, oggi gestita esternamente da aziende che lavorano per noi. Ma il grosso lavoro da fare è a livello commerciale. Stiamo chiudendo importanti collaborazioni e partenariati con altre aziende costruttrici che abbiano reti distributive e una pressione commerciale superiori alle nostre. Continueremo inoltre a investire in ricerca e innovazione, studiando le esigenze dei nostri clienti e nuovi prototipi di macchine per soddisfarle. Il tutto senza dimenticarci dell’aspetto “sociale” che caratterizza il nostro lavoro, continuando sulla str ada intrapresa tanti anni fa e contribuendo al reinserimento lavorativo di carcerati, tossicodipendenti e persone a ette da disagi psichici e mentali”.

da IMPRESE AGRICOLE (ottobre 2011) di Laura Turrini (pag.34-35)

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