VQ - In Vigneto (novembre 2011)

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RICCHEZZA A PORTATA DI... CHIPPER

In passato i residui legnosi e di potatura delle aziende agricole erano inquadrati dai più come rifi uti, materiali non più utili all’impresa. E, nella stragrande maggioranza dei casi, venivano tolti di mezzo con roghi improvvisati in qualche campo. Da un po’ di tempo a questa parte, tuttavia, la storia è cambiata. Oggi questi scarti legnosi ottenuti dalle lavorazioni rurali possono seriamente rappresentare una fonte di guadagno ulteriore per l’imprenditore agricolo. Grazie al boom delle energie rinnovabili, infatti, che non sembra accennare ad alcun rallentamento, anche il viti-vinicoltore si è trovato tra le mani un vero e proprio tesoro in azienda: dal legno di questi scarti agricoli si può, di fatto, ottenere cippato, un prodotto sempre più richiesto, ben liquidato e ultimamente utilizzato, oltre che dall’industria della carta e dei pannelli truciolari, come combustibile per gli impianti di produzione di energie rinnovabili. Produrre cippato oggi, quindi, è altamente remunerativo e rappresenta una buona opportunità per integrare il reddito dell’attività agricola, che ha già spesso al suo interno tutta la materia prima di cui necessita per questa fi liera.

COME FARE? Innanzitutto, bisogna dotarsi di una cippatrice. Una delle imprese leader nella costruzione di queste macchine è proprio un’azienda italiana, di Guidizzolo (Mn), che da oltre quarant’anni si distingue nel suo settore di riferimento. Gandini Meccanica, questo è il nome dell’azienda, oltre a produrre cippatrici propone una serie di biotrituratori, anch’essi ideali per le aziende agricole. Uno dei titolari, Giorgio Gandini ci spiega perché: “Due sono le dinamiche attualmente in atto e da prendere in considerazione: da una parte l’agricoltore vede riconoscersi un reddito sempre più in crisi e dall’altra c’è un mercato che sta pagando più che bene il cippato, prodotto primo delle nostre macchine. In questo contesto le potature e gli scarti legnosi delle aziende diventano una fonte integrativa di reddito. Una casistica che ci capita di riscontrare sempre più spesso – precisa – è l’azienda agrituristica (spesso proprietaria di grandi vigneti o oliveti) che converte il riscaldamento tradizionale in quello a cippato: per rifornire l’impianto viene utilizzato il legno triturato derivante proprio dal recupero degli scarti agricoli. La cippatura, inoltre, si sposa benissimo con il mondo rurale perché viene effettuata in inverno, quando la maggior parte delle attività agricole, se non tutte, sono in standby. In questo periodo dell’anno disporre di una cippatrice, o di un biotrituratore (dal quale, grazie a ramaglie, legni poveri e sfalci d’erba, si può ottenere anche compost), può diventare incredibilmente interessante, perché l’azienda agricola può lavorare in conto terzi, ad esempio proponendosi al settore della pioppicoltura, a quello comunale (suggerendo l’utilizzo delle proprie attrezzature ai Comuni che fanno raccolta centralizzata) o a quello privato (indicando una via alternativa di smaltimento a vivaisti e manutentori del verde pubblico). Tutto questo – conclude Gandini – si trasforma in ulteriore reddito e lavoro integrativo sia per il viti-vinicoltore che per il contoterzista, con attrezzature poco costose, senza dover fare grossi spostamenti e senza nemmeno dover acquisire competenze tecniche particolari”.

DA SCARTO A COMBUSTIBILE Ramatich è una cippatrice a lame con sistema a tamburo appositamente ideata per gli scarti di potature di vigneti, oliveti e delle colture agricole in generale: applicata a un pick-up, infatti, recupera tutta la ramaglia e la potatura povera e di scarto che altrimenti andrebbe gettata. Corredata da controllo elettronico sulla cippatura nostress (inventato dall’azienda oltre 30 anni fa e oggi in dotazione su tutti i modelli di cippatrici presenti sul mercato), che gestisce la velocità di ingresso del materiale in funzione dello sforzo del motore o del trattore, essa restituisce, con velocità di lavoro notevoli e senza assorbire troppa potenza, un cippato di qualità utilizzabile come combustibile. Può essere trainata da trattore o con motore autonomo, cingolata e allestita in diversi modi: può scaricare direttamente su rimorchio, avere un proprio cassone a bordo ribaltabile o lasciare a terra il macinato per la pacciamatura.

PULIZIA DEI TERRENI Le macchine della gamma Chipper sono cippatrici a disco ideali per la manutenzione del verde e la raccolta di ramaglie e vari scarti di potatura; esistono, per questa linea, 8 dimensioni diverse, che possiedono più o meno 5 allestimenti ognuna. Quelle di interesse in ambito viticolo sono due: la 170 e la 200. Azionate da trattore o con motore autonomo (versione piuttosto comoda poiché permette di caricare tutto il materiale triturato direttamente sul mezzo che traina), esse sono dotate di controllo elettronico sulla cippatura nostress, possono essere corredate da un conta-ore ed essere poste su una semovente cingolata (divenendo così automotrici). Su ognuna è presente il sistema rapido di montaggio e smontaggio lame, che può essere eseguito anche da personale non specializzato. La 170 è stata studiata per risolvere i problemi di triturazione di aziende di medie dimensioni, mentre la versione 200 può essere agevolmente impiegata sia da agricoltori e viti-vinicoltori per la pulizia dei terreni, sia per lavori di contoterzismo e manutenzione del verde pubblico.

PER IL COMPARTO ENERGETICO La prerogativa della linea Chipper Energy, concepita per il settore forestale ma ultimamente molto utilizzata anche dai contoterzisti e dalle imprese agricole, è fornire cippato di qualità destinato al comparto energetico. Le 2 dimensioni della gamma che possono interessare il settore vitivinicolo sono la 30 e la 40, macchine che possono facilmente contribuire a integrare il reddito aziendale. Caratterizzate da sistema di taglio a lame su tamburo, esse sono controllate elettronicamente, hanno i sistemi nostress e noblock (quest’ultimo in grado di sbloccare in automatico eventuali arresti dell’organo di alimentazione), possono essere azionate da trattore o motore autonomo, disporre di una serie di rulli dentati o di una catenaria industriale per convogliare al loro interno anche quantità notevoli di ramaglie ed, infine, possono essere accessoriate da una griglia in uscita per fornire calibrature diverse di cippato.

LA FORZA DELLA TECNOLOGIAApplicando la tecnologia industriale alle nostre macchine – tiene a specificare Gandini – riusciamo a garantire un’enorme affi dabilità del prodotto, strutture durevoli e concetti applicati che normalmente non si incontrano nelle altre produzioni nazionali. Montiamo inoltre componentistica commerciale, in modo tale che se il cliente ha una rottura può andare autonomamente da qualsiasi ricambista di prodotti industriali per acquistare quello che gli serve, e assicuriamo interventi pronti e tempestivi in caso di rotture”.

da VQ - IN VIGNETO di Laura Turrini (novembre 2011) pag. 36-38

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